Il Welfare

Sul futuro del Welfare in Italia e sul peggioramento delle condizioni dei pensionati si è tenuto recentemente a Roma un Forum promosso dai pensionati Fipac della Confesercenti.

Nel corso della iniziativa è stato presentato un documento Fipac-Confesercenti elaborato sugli effetti sempre più negativi e preoccupanti del fiscal drag sui redditi da pensione che, secondo l’associazione, sta diventando una sorta di killer del potere d’acquisto dei pensionati italiani con ripercussioni crescenti dovute anche alla introduzione delle addizionali.

La Federazione dei pensionati della Confesercenti ha chiesto al governo di neutralizzare il drenaggio fiscale con un nuovo meccanismo automatico e di non applicare alle pensioni sotto i 1.200 gli aumenti delle addizionali Irpef successivi a quelle in vigore nel 2011.
"Per le pensioni fino a 800 euro, in particolare, si rischia un vergognoso scippo'', ha detto il presidente della Fipac e vicepresidente vicario della Confesercenti, Massimo Vivoli, al Forum previdenza. Nei prossimi due anni l'impatto di aliquote territoriali e drenaggio fiscale sarà di 899 euro sulle pensioni basse, di 1.030 euro sulle medie e di 1.127 sulle alte".
"A questo proposito vale la pena, ha aggiunto Vivoli, ricordare ancora che nel 2010 l'85% delle pensioni dei lavoratori autonomi- stiamo parlando di poco meno di 4 milioni di pensionati - sta dentro i 1.000 euro e in particolare il 51% - 2milioni e 400 mila persone - non supera i 500 euro. Dati simili riguardano anche i lavoratori dipendenti, che hanno il 71% di pensioni entro i 1.000 euro.

Eppure il contributo degli anziani per far fronte alla crisi è stato ed è rilevante''.
"La previdenza è sempre stato un cantiere continuo - ha affermato il presidente di Confesercenti, Marco Venturi, durante il suo intervento conclusivo dei lavori - un dibattito aperto. Difficile, quindi, pensare di mettere un punto definitivo alla questione. Dobbiamo però evitare di mettere sempre in discussione gli equilibri del sistema previdenziale, dei conti INPS e l'età pensionabile. Dobbiamo, piuttosto, considerare la situazione attuale, e fare i conti con la realtà.

Il primo punto da considerare è quello della stabilità economica del nostro paese e dell'Europa. Noi non siamo stati virtuosi, e abbiamo speso più di quello che ci potevamo permettere, anche nella previdenza: ad esempio, con le baby pensioni. Proporre l'aumento dell'età pensionabile è però una soluzione facile per far tornare i conti. E che non considera le difficoltà legate a questo momento, come le numerose Piccole e Medie imprese che stanno fallendo e la perdita di posti di lavoro: fattori che influiscono sull'equilibrio del sistema previdenziale. Il paese ha dei ritmi negativi, ed è impossibile che non ci siano ripercussioni. E senza crescita, i redditi diminuiscono, con la conseguente, evidente, ricaduta sull'INPS. Bisogna, dunque, tagliare gli eccessi di spesa pubblica e gli sprechi per trovare le risorse necessarie. Siamo costretti ad essere virtuosi, anche se nell'ultimo periodo è aumentata consistentemente la spesa degli enti locali e delle Regioni. Che, ad esempio, negli ultimi tempi, hanno aumentato la spesa pubblica del 7,2% annuo. I sacrifici, stavolta, li faccia qualcun altro".

 

Per ulteriori informazioni scrivici a info@confesercentibari.it

 

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