L’ordinanza sarà sperimentale. Il caos è un problema per tutti
"Sì, è vero: anche nel settore del turismo si insinua la criminalità organizzata. Ma niente di più rispetto a quel che accade in altri settori del commercio cittadino. Anzi, alcune strutture ricettive sorte negli ultimi anni grazie al boom di visitatori a Bari [...] «Sbagliato, dunque, fare di tutta l'erba un fascio, anche se è doveroso tenere alta la guardia».
Sono, in sintesi, le riflessioni degli operatori economici e dei rappresentanti di categoria del commercio e delle imprese ricettive all'indomani delle parole dell'arcivescovo Giuseppe Satriano che nel corso dell'incontro "Mafia e disagio giovanile",ha puntato il dito contro «il doping del turismo e del suo indotto nel quale si annidano e trovano facilmente modo di fecondare i germi della criminalità organizzata, soprattutto giovanile».
Plaude alle parole dell'arcivescovo Raffaella Altamura, presidente di Confesercenti. “Sono felice che un’altra parte importante di società civile, come la chiesa, si sia accorta di questo fenomeno e provi ad alzare la voce-dichiara. –Le parole di Satriano, anche se sono dolorose e amare, ci restituiscono un senso di protezione e ascolto, che ci ricorda quanto sia importante non abbassare la guardia”. Gli imprenditori del capoluogo pugliese, prosegue Altamura, stanno in effetti “vivendo un momento di difficoltà e questo, assieme all’aumento della domanda, potrebbe essere un elemento di rischio per affidarsi a chi ha un’ampia capacità di liquidità, tale per cui possa drogare e inquinare il mercato”. A dimostrarlo, spiega Altamura, sono alcuni episodi deliquenziali e violenti, dalle spaccate che hanno funestato Bari fino alla sparatoria di Molfetta, che ha provocato il decesso della giovane Antonella Lopez.”
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